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domenica 18 maggio 2025

Anche le chiese testimoniano l’appartenenza della Benecia al mondo sloveno

 


Da quando nel 2021 è stato inaugurato il Cammino delle 44 chiesette votive in Benecia, delle chiese delle Valli del Natisone e dello Judrio si parla davvero molto, a volte presentando a lettori e visitatori informazioni incomplete, se non errate. Quindi è tanto più prezioso il libretto «Sosedenjske cerkve v Benečiji/Le chiese vicinali in Benecia», scritto da Giorgio Banchig e pubblicato dall’Istituto per la cultura slovena-Inštitut za slovensko kulturo. L’agile volume è stato presentato martedì, 22 aprile, allo Slovenski kulturni dom di San Pietro al Natisone/Špietar. A parlare con l’autore è stata Živa Gruden.

domenica 27 aprile 2025

Il dialetto della Val Torre


 Il dialetto della Val Torre/Terzščina è il più occidentale dello sloveno, è classificato come un dialetto del gruppo dialetti Primorska. Si parla nelle valli del fiume Ter e dei suoi affluenti nella parte occidentale della Beneška Slovenija o veneziana, una zona di confine montuosa nel nord-ovest della Regione Federale Autonoma del Friuli-Venezia Giulia nella Repubblica Italiana. Il dialetto rappresenta il bordo più occidentale dello spazio linguistico slavo meridionale e allo stesso tempo l'estrema portata dell'originale insediamento slavo meridionale in quell'area, e da allora è in continuo contatto linguistico con le lingue romanze vicine.

L'influenza dei linguaggi di contatto su una lingua si nota per la prima volta nel prestito delle parole, ma spesso è molto più ampia e si riflette anche a livelli più profondi. Mentre il dialetto della val Torre ha subito un cambiamento linguistico molto avanzato a favore dell'italiano (letterario) in particolare in passato, come dimostrano numerose influenze lessicali, formali e sintattiche, è stato nel contatto più intenso e duraturo con il friulano.
Gli sloveni della valle Terska/Valle del Torre non conoscono la lingua letteraria slovena, poiché non hanno scuole slovene o bilingui. Ecco perché hanno cercato di introdurre corsi di lingua slovena nelle scuole, ma la direzione scolastica li ha cancellati dopo poche lezioni, dicendo che la lingua slovena non dovrebbe essere usata a scuola. La propaganda anti-slovena ha avuto un tale impatto sugli sloveni nella valle del Torre che hanno sentito che la lingua slovena era inferiore fin dalla tenera età, e i loro figli sono stati avvertiti dai genitori di non parlare in dialetto nativo in pubblico o fuori dal loro villaggio natale.
Le autorità convinsero la gente della valle che quello che parlava non era il dialetto sloveno, ma qualcos'altro, in quanto usavano anche molte parole friulane. Ecco perché gli stessi locali dicono di parlare "po na šin" o a modo nostro.
La mappa mostra alcuni dei luoghi discussi nella valle Terska dolina con nomi in italiano e sloveno dove la linea tratteggiata segna il confine del dialetto terska.
Derivati friulani con suffisso omofono ‐in bokì ːn 'tele' ← furl. bochin, kunì ːn 'kunec' ← furl. cunin, p ọ̀ːdin 'vedro' ← furl. podin, saì ːn 'surova mast' ← saìn, sapì ːn 'cepin' ← furl. sapin.
Alcune parole friulane prese in prestito dallo sloveno colaç (torta), cudiç (diavolo), 'save (rana), brutule (rasoio), cos (cestino). Le parole slovene prese in prestito dal friulano sono otaebula (cevole), anatra (raze), fanta (fantat), talpa (falena),...
 
Vedi l'originale
 
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questo è un post molto ben scritto,complimenti all'autore
fonte fb

giovedì 17 aprile 2025

In Benecia tante luci di speranza


 Come vivere al meglio la Pasqua del 2025? Come riuscire a guardare alla luce della Resurrezione mentre il buio della guerra e delle contrapposizioni sempre più forti a livello economico, politico e sociale non favoriscono di certo uno spirito di riconciliazione e di speranza? Ne parliamo con don Michele Molaro, parroco di San Leonardo, Stregna, Tribil Superiore, Liessa e Drenchia.

sabato 5 aprile 2025

Info point a Castelmonte e bagni in foresta a Kot


 La strategia di «Dmo Benečija » per il 2025 parte da due importanti risorse della Slavia Friulana: il santuario di Castelmonte/Stara Gora e lo straordinario ambiente naturale e boschivo, che può essere valorizzato anche in termini di salute e benessere attraverso la forestoterapia.



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